
PRESENZA
In questa vecchia stanza
nasco per la prima volta.
Guardo la luce gialla
le cromature del lavello
la caraffa, i coltelli
una pianta silenziosa.
La penombra non nasconde
le gocce di vernice;
il silenzio è cadenzato
dal ticchettio degli orologi.
Un’atmosfera d’attesa
e che attende?
Nulla. Tutto è.
Il telefono tace
le campane sono ferme
i libri chiusi, e niente
prelude a niente.
Vedo il divano e noi
fare l’amore,
rinuncio alla presenza,
scelgo d’inseguire
quest’unico pensiero:
il desiderio
d’averti qui e guardarti
per scoprirti con lo sguardo
di un bimbo appena nato
in questa stanza.