
LA DANZA DEI DRAGHI
Qualche sera fa mi è capitato, come spesso capita, di chiacchierare di rapporti e relazioni di coppia, di affinità, di amore. L’ho definito un gioco di specchi nel quale ciascuno trova riflesso se stesso e i suoi difetti, una ricerca di ritmi simili, del passo ideale. Una danza: la danza dei draghi. Essere soli è senz’altro difficile, ma è a suo modo anche facile essere ciò che si è, senza alcun compromesso. Tuttavia, in fin dei conti, che prezzo è un compromesso, quando accanto a te hai il cuore di un drago?
In quel tempo, eravamo bestie colossali. Volando sul mare, scuotevamo le onde con le nostre ali. Ci posavamo sulle scogliere, scagliando rocce sugli occhi a chi osava spiare la nostra pelle lucente. Sul mare sceglievamo un compagno col quale danzare i tempi a venire. Sul mare ti scelsi un giorno di tempesta che il mare ruggiva come i nostri cuori. In quel tempo le fiamme divoravano i dubbi, i nostri corpi si univano vincendo uomini e donne.
Poi un altro tempo è venuto, che loro han rubato. Ci hanno attaccati, ci hanno cacciati dalle scogliere. Ci hanno offesi e derisi. Ci hanno divisi. Promettemmo di amarci, di ritrovarci, di continuare. Ci chiusero in gabbia. Man mano, ci persuasero che fosse impossibile la vita delle scogliere, ci raccontarono che il nostro regno non era mai esistito. I giovani credettero alle loro menzogne e, anziché crescere, si fecero sempre più piccoli.

Ora che il tempo ci ha resi deboli e codardi, minuscoli si son fatti anche i corpi. Abbiamo perso le ali, le zanne, gli artigli. Nessuno ci teme. Da tempo, ormai, ci hanno lasciati liberi di vagare per il mondo, liberi di farci divorare dalle ignobili bestie del cielo che un tempo fuggivano al solo pensiero di noi. Io ti cerco in questa parte del vasto mondo. Striscio sulle foglie, mi nutro di niente, attendo tremando la notte. Mi consuma la rabbia, mi strazia il silenzio.
Eppure, alcuni raccontano di draghi che han rimesso le ali. Dicono che un tempo verrà che noi tutti, e così io, e così tu, fuggiremo il putrido fango e danzeremo di nuovo nel cielo. Verrà un tempo in cui le ali avremo ancora sul dorso, e fiamme nel petto. Cento di noi conquisteranno l’oceano, e cento la terra. Ma dobbiamo aspettare. Il tempo ci è amico, perché il sangue del drago è immortale. Verrà il tempo in cui danzeremo ancora sul mare.
